Il morbo di Alzheimer è la più forma più diffusa di demenza degenerativa, progressiva ed irreversibile, che ha come bersaglio il cervello ed è associata ad un aumento della proteina beta-amiloide.

Attualmente i farmaci disponibili riescono soltanto a rallentare il decorso della malattia, per questo motivo ancora una volta la parola chiave è prevenzione.

 

Si può prevenire l’Alzheimer?

Diversi studi confermano questa ipotesi: essi dimostrano come l’esercizio mentale e fisico (senza un cambio radicale al proprio stile di vita la dieta da sola serve a poco) diminuiscano il rischio di ammalarsi di Alzheimer.

 

Qual è il ruolo dell’alimentazione?

Anche per quanto riguarda l’alimentazione la ricerca, che continua incessante, è già giunta a diversi risultati. Nel 1997 i ricercatori della Mayo Clinic di Rochester (nel Minnesota) si accorsero che negli individui diabetici il rischio di sviluppare demenza senile era doppio rispetto a quello dei coetanei non diabetici. Studi di prestigiose Università di Utrecht e di Chicago hanno confermato lo stesso dato: i soggetti diabetici sono maggiormente a rischio di ammalarsi.

Alla Columbia University di New York è stato dimostrato come un maggior consumo di omega-3 è associato con valori più bassi di proteina beta-amiloide nel sangue. Quindi gli omega-3, presenti in abbondanza in alimenti come pesce, frutta secca e in alcuni oli vegetali sembrerebbero essere un buon alleato contro questa patologia.

 

La prevenzione in 7 punti

In un recente congresso, l’International Conference on Nutrition and the Brain, una serie di relatori ha delineato le linee guida per gli individui a rischio Alzheimer riassumendole in sette pratici punti:

 

– Ridurre l’assunzione di grassi saturi contenuti nelle carni e in certi oli come quelli di cocco e di palma. Ridurre i grassi trans, contenuti ad esempio in molti dolci e negli alimenti fritti;

– Ridurre la carne e i latticini, sostituendoli con vegetali, frutta, legumi e cereali integrali;

– Preferire alimenti ricchi in Vitamina E, quali semi, frutta secca a guscio, vegetali a foglia verde e cereali integrali;

– La vitamina B12 deve essere presente nell’alimentazione (cibi di origine animale) o essere integrata;

– Evitare di assumere integratori, in particolare se che contengono Ferro e Rame, senza prima aver interpellato un professionista;

– E’ ipotizzata (ma non ancora dimostrata) una correlazione tra il morbo di Alzheimer e l’alluminio, contenuto anche in alcuni farmaci antiacidi, che andrebbero pertanto evitati;

– Praticare attività fisica.