Le diete di tendenza impazzano nel nostro paese come nel resto del mondo, ma tra queste una menzione particolare va sicuramente alla Dieta Alcalina ideata dal Dr. Robert O. Young, autore del libro “Il miracolo del pH alcalino”.

La dieta alcalina si basa sull’idea che il cibo possa modificare il pH dell’organismo. In pratica, mangiando molta frutta, alcuni legumi ed evitando cibi “acidificanti” (andrebbero assunti in una percentuale massima del 20%) quali la carne, le fritture e i grassi, il nostro corpo risulterebbe “alcalinizzato” con un ottimo effetto sulla salute. Ma andiamo per gradi.

Cos’è il pH?

Il pH è una scala che misura l’acidità di una soluzione: le soluzioni con pH tra 0 e 7 sono acide, quelle con pH tra 7 e 14 sono basiche (o alcaline), mentre il valore 7 è considerato neutro.
Nel nostro organismo è possibile registrare diversi valori di pH: tutti gli organi e i fluidi corporei necessitano di un valore di pH specifico per funzionare al meglio. Ad esempio i succhi gastrici del nostro stomaco hanno un pH compreso tra 1 e 2, il nostro sangue ha un pH lievemente basico (circa 7,4).
In particolare il pH del sangue viene mantenuto costante da una serie di processi omeostatici.

Possono gli alimenti influire sul pH del sangue?

Assolutamente no! Se per caso un alimento riuscisse a far variare il pH del sangue i suddetti meccanismi omeostatici lo riporterebbero rapidamente al valore fisiologico di circa 7,4. Se invece gli alimenti avessero la capacità di rendere il nostro sangue alcalino si andrebbe incontro ad “alcalosi metabolica”, una condizione patologica molto pericolosa.

Cosa può variare con l’alimentazione?

Proprio in virtù dei meccanismi che mantengono costante il pH del sangue uno dei parametri che può variare con la dieta (ma non solo) è il pH urinario (tendenzialmente acido). Questo perché i reni contribuiscono a regolare l’equilibrio acido-base eliminando le scorie non metabolizzate. Quindi il pH urinario non è un indice del pH del sangue, né di qualsiasi altra parte del corpo.
La ricerca seria, quella fatta in maniera scientifica, sta attualmente studiando l’effetto delle scorie acide (ed alcaline) sul metabolismo, soprattutto osseo (perdita di calcio e osteoporosi). Ma ad oggi non ci sono evidenze che il pH delle urine sia correlato con la salute delle ossa.

Perché molte persone dicono di aver tratto giovamento da questo tipo di dieta?

Non sempre una correlazione (succede una cosa e in seguito ne succede un’altra) è legata a un nesso di causa-effetto (la prima cosa causa la seconda). Nel nostro caso è fuori di dubbio che aumentare il consumo di frutta e verdura, riducendo quello di carne (soprattutto lavorata), apporti benefici all’organismo, ma nessuna evidenza scientifica collega questi benefici con l’alcalinità degli alimenti.
Non bisogna cioè confondere l’azione dell’alimento in quanto “alcalinizzante” con quella delle sostanze benefiche (come ad esempio sali minerali, vitamine, fibre, acqua) in esso contenute.

Altre possibili conseguenze

Siccome tra gli alimenti maggiormente “acidificanti” ci sarebbero quelli più ricchi in proteine, seguire un regime dietetico di questo tipo può portare ad un inadeguato apporto proteico, con conseguente perdita di massa magra.

Dieta Alcalina e patologie

Sempre sul “miracolo” della alcalinità si basano altri libri del Dr Young: “Il tumore è curabile adesso” e “Guarire il diabete in 3 settimane”. Titoli quantomeno pretenziosi, basati su una teoria che (come detto) ha ben poche basi scientifiche.
Tanto è vero che l’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) ultimamente ci ha tenuto a precisare che: “nessuno studio rigoroso ha mai dimostrato che le diete alcaline abbiano alcun effetto di prevenzione o cura del cancro a causa del pH”.
Intorno alla Dieta Alcalina ruota ovviamente il consueto giro di affari, con dispositivi per alcalinizzare l’acqua e integratori che avrebbero lo scopo di “alcalinizzare” l’organismo.
Sarà un caso che nel 2014 il Dr Young è stato arrestato per truffa ed esercizio abusivo della professione medica?